Ore 15, con Hamid e Mounir abbiamo preparato l’attrezzatura, siamo pronti,  aspettiamo il nostro compagno e poi si inizia.

Siamo tutti di nazionalità diverse, ma uniti da una grande passione: il barbiere di strada. Insieme apriamo le porte del Rifugio2 per accogliere i ragazzi che si affidano alle nostre mani per un nuovo look e sentirsi coccolati.

Musica, risate, bibite e dolcetti ci uniscono, sono ore piene di storie e condivisioni, si crea fiducia e nascono amicizie,  qualcuno dopo un po’ decide di scegliere noi all’amico “Tavernello”.

Dei ragazzi di passaggio dall’Italia, vengono accolti con una tazza di cioccolata fumante, all’imbrunire si rimetteranno in cammino, nella sosta hanno potuto tagliare i capelli. 

Ogni tanto arriva da Vicenza il guineano, per un saluto e per una fetta di tiramisù, in compagnia tutto è più buono, lui non taglia i capelli perché ha i dreads. 

Che belli i fidanzatini peace&love, lui con un look molto mohawk, mentre lei tutta semplice semplice. 

Succede che qualcuno l’indomani abbia un colloquio di lavoro, e così andrà ben pettinato, noi tifiamo per lui. 

È capitato pure di fare da babysitter,  di sentirsi un po’ zii o  un po’ nonni, nei confronti di lei, piccola dolce bimba nigeriana che per noi è stata un regalo.

Ma in quello spazio multietnico arriva  anche una ragazza bionda che non può fare a meno del nostro taglio, lei bella un po’ Nikita. 

Sono le 19 chiudiamo le porte felici e soddisfatti del nostro bel lavoro, il sorriso è nascosto dalla mascherina, ma gli occhi sono pieni di gioia e gratitudine per la bella giornata trascorsa. 

Ci diamo appuntamento alla prossima, inshallah. 

Sono momenti che scaldano il cuore e rimangono nell’anima, solo vivendoli si possono raccontare e mai dimenticare.

È solo una delle storie che raccontiamo nel nostro bilancio sociale (che trovate qui)