«Scusa, ma faccio fatica a capire. Cioè… Tu hai l’età di una tartaruga e la salute di una stella di natale in agosto e, cioè, ti lanci in queste… Cioè, in queste avventure!»
«Mmmm, hai ragione: è proprio una sorta di avventura, una bella avventura. Tipo un mettersi in gioco, un po’ per formazione e retroterra, un po’ per non morire; il tutto condito con una sana dose di corresponsabilità, di ribellione, un rifiutarsi di star lì a guardare. Comunque, tipo tu arrivi al cosiddetto Rifugio2 (e a tutt’oggi non ti so dire rifugio per chi: per quelli che ci lavorano o per quelli che fruiscono del prodotto di questo lavoro) e non c’è aria di tragedia, il che è un’ottima partenza; c’è invece continuo fermento, tipo un continuo movimento, continui profumi e odori che si accavallano e ti si incollano addosso. Poi, è da quando avevo quindici anni che bazzico nelle associazioni di volontariato…
Sì, spiritoso, proprio subito dopo lo sbarco dei mille!!!, … e ti assicuro che uno dei problemi più grossi è contenere le mille teste, le mille volontà, le diecimila pisciatine per marcare il territorio (scusa se uso una parola forte come ‘territorio’).
Qui c’è chi, per fortuna, riesce a tenere le redini di tutta questa varia umanità febbricitante e guida l’esperienza e anche l’inesperienza dei volontari. Trattasi di bravissimi equilibristi, di politici scafati, di santi subito, tipo di quelli che io, al loro posto, durerei ventotto secondi!!! Il risultato finale perciò è ovviamente molto di più della semplice somma delle parti cioè fare il minestrone o la pastasciutta, fare quello che in una società per bene non dovrebbe neanche esistere. Dicevo che, oltre a ciò, ti porti a casa una certa spossatezza (tipico di noi tartarughe!), un senso di appartenenza e tipo un semplicissimo, stupidissimo e vitale benessere; un partecipare gratuito che ti fa sentire un po’ muratore e un po’ protagonista.
Sai: come se tu fossi nella folla, là in mezzo al quadro di Pellizza Da Volpedo. Hai presente?» «No»
«Mmmm Mmmm…»
«Hai capito un po’?»
«Cioè… mi dai il numero di telefono di qualcun altro o il link del sito che mi arrangio?».
È solo una delle storie che raccontiamo nel nostro bilancio sociale (che trovate qui)