Quando cala la sera,
con l’abito suo scuro,
Eccola! Parte fiera!
Con un fare sicuro.

Roboanti Pulmini
porteranno del cibo.
Volentieri i Rondìni
doneranno un sorriso.

Tra silenzio irreale
di città ora spenta,
minaccia un fortunale
e la luna ancor tenta
di far riapparire
quel viso suo bello,
ma tuona a non finire:
per me niente ombrello.

Solo un albero: un pino
accetta di riparar
un così tal meschino.
Quand’è che finirà di lampeggiar
questo lungo, eterno, temporale?
Quando stelle e luna vorrà ridar?
Ma ecco: arriva un fanale.
Mi illumina sommesso,
agli occhi non fa male.
Sono loro, miei amici!
Salgono fino da me,
come sempre felici
offrendo del caldo thé.
Ci sono acqua, biscotti,
c’è pure minestrone:
pasti caldi, ben cotti
da gentili persone.
Sfidando la tempesta,
fedeli nel servire,
con un’aria di festa
mi danno del vestire.
Luminosi in questo buio,
son loro le mie stelle.
E se anche domani a piovere continuerà,
avrò sempre la mia Ronda della Carità.


Isacco – 23 Agosto 2010